DISTRETTO CULTURALE DIFFUSO
La cultura è il primo volano di partecipazione alla vita pubblica della propria comunità. È nei luoghi della cultura che si nutre una socialità sana e aperta allo scambio con gli altri. Ad essi verrà assegnato il compito di recuperare il senso di vicinanza quasi completamente perduto a causa della pandemia. Purtroppo, a causa di risorse limitate ed intermittenti, lo scenario estremamente vario degli attori culturali appare frammentato. Occorre tutelarne la “biodiversità”, ma mettere questa ricchezza a sistema. Possibili azioni in questo senso:
- Valorizzazione della rete degli attori culturali sul territorio con iniziative comuni e creazione di una cabina di regia per i grandi eventi in un’ottica di più ampia distribuzione sul territorio, in collaborazione con le organizzazioni che garantiscono continuità alla progettazione culturale locale.
- Incoraggiamento delle iniziative culturali nelle ore serali, con l’obiettivo di concorrere al miglioramento della percezione di sicurezza nell’attraversamento di alcuni punti della città (ad es. bando TOnite: https://tonite.eu/).
- Facilitazione per lo sviluppo dei “nuovi centri culturali” (v. indagine di cheFare sugli spazi ibridi ad alta capacità d’innovazione nei modelli di partecipazione civica e di co-produzione culturale: https://www.che-fare.com/cosa-sono-nuovi-centri-culturali/) e centralizzazione burocratica per le pratiche comunali relative alla gestione di questi spazi (ad es. sportello unico informativo).
- Creazione di circuiti virtuosi tra tutti gli attori che concorrono all’educazione dei cittadini (scuole, cooperative, associazioni, archivi, musei e biblioteche), anche sotto forma di tessere e convenzioni, per promuovere conoscenza del territorio e nuove abitudini culturali.
- Reinvestimento della tassa di soggiorno o parte di essa in festival diffusi sul territorio o per potenziare eventi di promozione del buon vicinato come la Festa dei Vicini.
- Concessione ad artisti e associazioni culturali di spazi abbandonati (fabbricati industriali ma anche fronte strada) con l’intenzione di ricucire un nuovo distretto culturale cittadino diffuso (servizi di navetta, supporti informativi, calendario condiviso, piattaforme digitali), da affiancare a quello più istituzionale. Si veda, ad esempio, l’iniziativa “Laboratorio aperto” del Comune di Bologna: https://www.fondazioneinnovazioneurbana.it/bologna/piano-innovazione-urbana/laboratorio-urbano-aperto