Laboratorio civico
Carta dei valori
Carta dei valori
Noi, liberamente associati come Laboratorio Civico, riteniamo convintamente che l’impegno politico sia responsabile dovere di ogni cittadino, volto alla scelta delle regole della comune convivenza ed all’assicurazione delle migliori condizioni socio-economiche secondo irrinunciabili, fondamentali valori: l’equità, la tolleranza e la partecipazione.
Noi, prima di ogni cosa, abbiamo fiducia nella libertà e nello sviluppo della persona umana, nel suo diritto di evolversi e autodeterminarsi, raccogliere ogni opportunità e conquistare il proprio futuro, senza altro limite che l’altrui libertà.
L’equità e la solidarietà. Rappresentano l’idea di giustizia sociale che si realizza concretamente nel riconoscimento dell’eguale diritto di tutti gli esseri umani a realizzarsi pienamente nella loro esistenza, e perseguire una condizione di felicità, a prescindere dal genere, dagli orientamenti etici, sessuali e religiosi, dall’età, dal livello culturale. L’equità impone la scelta, solidale, della assicurazione di tutti quegli strumenti che garantiscano un effettivo esercizio dei diritti, un eguale accesso alle medesime opportunità e una adeguata redistribuzione della ricchezza della nazione.
La solidarietà, infine, crediamo si accompagni necessariamente all’impegno e alla responsabilità; in tal senso, ad ogni cittadino si richiede un impegno responsabile verso i doveri pubblici, secondo le sue capacità e le proprie competenze.
La tolleranza. La pluralità (o il ‘pluralismo’). La tolleranza costituisce la condizione essenziale dell’esistenza e del fecondo sviluppo della comunità: valore sociale e culturale e, allo stesso tempo, attitudine personale nel riconoscere pari dignità all’altro, ad ogni diverso membro della comunità e ai suoi valori ed istanze. Occorre riconoscere l’essenziale, irresolubile pluralità della nostra e di tutte le società, delle quali condizione ineludibile di giusta convivenza è l’assicurazione dei fondamentali diritti civili, personali e di libertà. Ogni agire, privato come pubblico, civile come politico, deve realizzarsi rispettando e avendo cura delle differenze che fanno di ciascuno individuo un cittadino, parimenti a ogni altro; un agire che sappia rintracciare sul piano della differenziazione una ricchezza e non un ostacolo per l’esistenza stessa della comunità. Non si tratta quindi di eliminare le differenze che naturalmente una collettività esprime, ma di occuparsene e governarle, componendo i conflitti sociali, e riconoscendo queste differenze come espressione culturale qualificante della propria comunità.
La partecipazione. La cittadinanza responsabile. La nostra democrazia è profondamente viziata dall’esclusione e dall’autoesclusione della gran parte dei cittadini dalla condivisione e partecipazione alla determinazione delle scelte collettive. Perché possa realizzarsi una compiuta democrazia, e la conseguente e corretta assicurazione degli obiettivi primari della comunità, occorre il coinvolgimento di tutti i cittadini; o almeno occorre rendere possibile ed efficace il coinvolgimento di tutti quelli che intendano partecipare alle scelte politiche. La nostra aspirazione è quella di assicurare che i processi di indirizzo e scelta politica si producano anche nelle sedi in cui i cittadini, che lo intendano, possano esprimersi efficacemente ed effettivamente, secondo criteri e modalità di rappresentanza e delega democratica. Si tratta di riuscire a fornire criteri di riferimento culturali e strumenti operativi adattandosi, secondo un criterio democratico, alla pluralità delle voci in campo; assicurare, in definitiva, le modalità di una cittadinanza responsabile, che consenta a chiunque lo intenda, di esercitare il proprio impegno verso la comunità. Una cittadinanza responsabile è la condizione di una democrazia effettiva, e la cittadinanza è assicurata dalla conoscenza, dall’informazione, dall’educazione allo spirito critico, alla tolleranza, al confronto, alla continua ricerca; una effettiva cittadinanza è la condizione di una effettiva e diffusa legalità.
A questi principi, si affiancano, precisandone il contenuto di senso, alcune parole chiave per disegnare un orizzonte entro il quale riconoscersi come comunità. Tra queste, sono per noi fondamentali: il futuro, l’ambiente, l’innovazione.
Futuro. Il futuro non è ciò che casualmente accade o non accade domani, ma il risultato di ciò che facciamo o non facciamo oggi. Il futuro è sempre il nostro futuro, quello che costruiamo scelta dopo scelta, negli oggi che viviamo. E di questo futuro siamo pertanto responsabili, in un duplice senso: siamo responsabili poiché appunto siamo noi a determinarlo, ma in un senso più profondo, che rinvia all’etimo di questo termine, siamo responsabili perché è al futuro che dobbiamo rispondere. Con le scelte che operiamo oggi, rispondiamo alle generazioni future. I diritti delle generazioni future sono problematici, impongono costi e rinunce: producono limiti all’arbitrio individuale o possono ridurre l’accesso ai consumi e al benessere immediato; ma costituiscono l’unica reale garanzia per l’assicurazione nel tempo di una società vitale, complessa, evolutiva, capace di consentire a ciascun consociato, inteso come parte del tutto, la sua piena realizzazione.
Ambiente. Il mantenimento delle risorse naturali è il primo obbligo fondamentale e richiede un livello di competenza e conoscenza tecnica elevato, per cui è necessario ricostruire un rapporto di fiducia con la scienza e con le valutazioni e i giudizi dei tecnici. La cura dell’ambiente peraltro non costituisce solo un onere per le comunità, ma è legata strettamente al benessere dei cittadini e può propriamente rivelarsi un’opportunità di crescita economica, che si aggiunge come valore positivo al conseguimento di una maggiore salubrità e di una migliore qualità della vita. L’organizzazione e la progettazione delle nostre città, dei nostri spazi, debbono necessariamente avvenire in un contesto di consapevolezza della necessità di salvaguardia degli ecosistemi naturali e delle risorse energetiche che non possono e non debbono più essere considerate infinite.
Ricerca della conoscenza. Innovazione. I cambiamenti sono sovente vissuti come pericolosi e destabilizzanti. Ma cambiare ci consente di migliorare e crescere; va perseguita e realizzata una apertura verso i risultati che la scienza, la ricerca e la tecnica ci propongono con frequenza via via accelerata. Sono opportunità e sono sfide. La ricerca della conoscenza è connaturata alla qualità profonda delle nostre società e costituisce, in definitiva, la ragione della nostra libertà, dinamicità, ed espansione delle opportunità. Deve, certamente, essere governata, ma solo nell’ambito della sua applicazione. L’innovazione tecnologica, che ha consentito la globalizzazione del nostro vivere planetario, impone la radicale trasformazione dei processi produttivi e distributivi, rimette in discussione i concetti tradizionali che definiscono la persona umana. Occorre ricondurre questi processi entro un più equo e umano equilibrio tra chi questi processi agisce e i cittadini, al fine ultimo di favorire la crescita dell’intera comunità